02 Ottobre 2009
Angeli e orchi.
Vedere loro due dietro ad un tavolo davanti ad una platea per parlare di pedofilia, sembra incredibile. Ma vero. Proprio i due comici palermitani Ficarra e Picone, con la loro semplicità, schiettezza, ne hanno parlato presentando il libro di Nicolò Angileri intitolato Angeli e orchi.
Il libro è un insieme di storie. Storie che in associazione conosciamo bene.
Come è nata l’idea di scrivere il libro lo spiega lui stesso durante la presentazione del libro. Era difficile sopportare e tenere dentro le emozioni legate al suo lavoro di poliziotto specializzato nella lotta contro la violenza e i maltrattamento dei bambini. Per questo una psicologa gli ha suggerito di metterle nero su bianco, di scrivere. Ed ecco che sono nate le dieci storie tratte dalla quotidianità, raccontate in maniera semplice, con le emozioni del poliziotto, del padre, dell’uomo.
La sala è stracolma di gente, di amici, giornalisti, poliziotti, magistrati, tutti lì per l’amico Nicolò, ma ci sono soprattutto bambini, che approfittano per fare qualche foto ai due comici. E loro, i due comici palermitani più famosi d’Italia, cosa hanno a che fare con tutto questo, con un poliziotto, con la pedofilia?
“I bambini sono la cosa più importante. Noi pensiamo sempre ai bambini anche quando lavoriamo”. Nel gennaio del 2007 furono loro ad inaugurare l’isola dei bambini, la stanza della squadra mobile a misura di bambino dove il bambino potesse essere ascoltato.
“La parola pedofilia, dice Ficarra, ci fa paura perché è troppo doloroso immaginare gli occhi spaventati delle piccole vittime”.
“Ci sono uomini che ogni giorno medicano le anime e i sorrisi dei nostri angeli, quegli angeli che grazie a un banchetto luccicante da scuola elementare forse torneranno a essere piccoli, e saranno felici pensando che per fortuna passerà ancora molto tempo prima di diventare grandi” (dalla presentazione di Ficarra e Picone al libro Angeli e orchi di Nicolò Angileri, Dario Flaccovio editore).
