Primo piano

18.8.2016 - Quante volte ci sentiamo dire di non fare tardi, di coprirci per non prendere freddo, di mandare un messaggio o fare uno squillo appena arriviamo da qualche parte? Tantissime! E il motivo è semplice: c’è qualcuno che ci vuole bene e che tiene a noi e alla nostra salute. Ma quante volte, le stesse persone, ovvero genitori, figli, amici, fidanzati (cioè ognuno di noi) ha ricordato all’altro di indossare la cintura di sicurezza, di allacciare il casco, di rispettare i limiti di velocità o di non bere prima di guidare? Noi siamo convinti che ricordare queste cose alle persone che amiamo sia una grande manifestazione d’affetto e per dimostrarvelo abbiamo ideato la campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale “Chiglielodovevadire?!”. Si tratta in particolare di un incontro animato che realizziamo già dal 2014 in scuole, teatri e parrocchie di Palermo e provincia. Nei prossimi mesi, grazie al contributo dell’assessorato della Salute della Regione Sicilia, “Chiglielodovevadire?!” diventerà itinerante, cioè attraverserà le nove province siciliane per lanciare il messaggio: “Se vuoi bene a qualcuno… diglielo! Digli di rispettare le regole della strada”. L’incontro non è una lezione sulla sicurezza stradale. Ma un momento per stare insieme, divertirsi, giocare, commentare riflettere, acquisire una nuova consapevolezza e poi, magari, scegliere. Grazie alla collaborazione con gli amici di Consapevolmente Giovani, (progetto che si propone di dare spazio e valore alle nuove generazioni di San Cataldo) il prossimo appuntamento sarà nel cuore del bosco di San Cataldo lunedì 29 agosto, alle 19:30, nel corso del Campfest Gabbara, un evento che si terrà fin da venerdì 26 e dove ci saranno anche musica, escursioni, piatti tipici e dibattiti. Una location insolita per il nostro incontro, ma molto suggestiva. Altri appuntamenti saranno realizzati nelle province di Catania, Trapani, Ragusa, Messina e tante altre di cui daremo notizia nei prossimi giorni. Per altre informazioni è possibile contattarci a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


29.07-2016 - L’empatia, le relazioni e la comunicazione. Per il secondo e ultimo ciclo di incontri di formazione del progetto Re-Starting con Life Skills Italia, lo staff (nella foto) è stato coinvolto in una serie di attività utili a gestire le prossime tappe del progetto che prevedono innanzitutto la realizzazione dei laboratori di life skills e media education che porteranno i giovani partecipanti alla creazione di una sartoria sociale. La formazione si è svolta da martedì 26 a giovedì 28 luglio ad Agrigento. «Questa volta – spiega il presidente dell’associazione per la Mobilitazione Sociale onlus e coordinatore del progetto, Marco Marchese - abbiamo lavorato in particolare su tre aspetti molto importanti: l'empatia, le relazioni efficaci e la comunicazione. Sono risorse e competenze fondamentali che bisogna allenare ogni giorno, ognuno nella propria quotidianità, perché ci aiutano a comprendere lo stato d’animo dell’altro e a comunicare e relazionarci in maniera efficace». Re-Starting è realizzato dall'associazione per la Mobilitazione Sociale onlus (ente capofila), dalla Fondazione Mondoaltro e dalla società cooperativa Pubblic Empowerment, e co-finanziato dalla presidenza del Consiglio dei MinistriDipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. La prossima tappa del progetto coinvolgerà direttamente i giovani partecipanti. Possono iscriversi ai laboratori di life skills e media education i giovani dai 18 ai 35 anni. Maggiori informazioni su www.restarting.eu




21.7.2016 - Quattro giorni insieme per parlare di politiche giovanili. 
Da oggi e fino al 15 settembre, giovani e amministratori potranno candidarsi a partecipare al progetto "Giovani Idee" che si svolgerà dal 10 al 13 ottobre a Campofelice di Roccella, in provincia di Palermo. 
Il progetto è promosso dall’Unione degli Assessorati nell’ambito del programma europeo Erasmus Plus, ed è realizzato in partenariato con il Comune di Villafranca Sicula e l’associazione per la Mobilitazione Sociale onlus. 
Al seminario potranno partecipare gratuitamente 70 giovani siciliani di età compresa tra i 18 ai 30 anni e 30 amministratori. 
Tutte le informazioni relative alle attività e alla sistemazione alberghiera sono disponibili sul sito www.unioneassessorati.it

21.7.2016 - I casi sono molto diversi, ma dopo averli letti online ne vogliamo parlare perché entrambi riguardano un’infrazione al codice della strada, entrambi arrivano a processo, e si chiudono con delle sentenze molto particolari che possono aiutarci a riflettere. Un giovane di 28 anni è alla guida di un’automobile, viene fermato dai carabinieri che lo trovano ubriaco. Un altro giovane, questa volta di 17 anni, è alla guida di un ciclomotore, viaggia senza casco e provoca un incidente in cui muore un altro ragazzo. Il giovane che guidava l’auto aveva un tasso di alcol nel sangue superiore di tre volte al limite consentito. Il codice stradale vieta e punisce chi guida in stato di ebbrezza, ma il giudice lo assolve perché pur guidando ubriaco, il giovane non aveva causato alcun danno a persone o cose, si trovava in una strada deserta ed essendo incensurato il suo comportamento non poteva essere considerato abituale. Per chi, come noi, si occupa di sicurezza stradale è davvero triste leggere notizie come questa, una notizia che va inevitabilmente contro i principi di legalità e rispetto delle regole che cerchiamo di trasmettere ai ragazzi e alle famiglie. Gli stessi principi che dovrebbero essere invece filo conduttore del lavoro di ogni istituzione. Non solo nell’ambito della guida sicura, ma in qualsiasi contesto, in particolare quando al centro del dibattito c’è un’infrazione che avrebbe comunque potuto causare un danno. Per il giovane che guidava il motorino senza casco, responsabile dell’incidente in cui aveva perso la vita un altro motociclista, vengono invece condannati i genitori perché secondo il giudice non avevano saputo educare e controllare adeguatamente il figlio tanto da renderlo consapevole delle proprie azioni nel rispetto di se stesso e degli altri. Quest’altra sentenza riporta invece l’attenzione sull’importante ruolo dell’altro, in questo caso particolare dei genitori. Genitori che non devono più solo “dire” ai propri figli di indossare la cintura o il casco, di rispettare le regole della strada o di non correre, ma devono per prima cosa dare il buon esempio. Perché è guardando gli adulti che imparano i più piccoli. Nel bene e nel male.




19.7.2016 - Negli anni scorsi abbiamo realizzato tanti progetti che prevedevano il coinvolgimento di giovani provenienti da diversi Stati europei, e non solo. C’erano ragazzi dai 14 anni in su che arrivavano da Paesi come Romania, Estonia, Bulgaria, Belgio, Portogallo, Serbia, Russia, Repubblica Ceca, Francia, Corea, Turchia, Grecia, Spagna, Kosovo e molti altri. Erano ragazzi diversi per cultura, tradizione, lingua, religione… ma c’era una cosa che li accomunava, ed era la voglia di stare insieme e conoscersi. 
Durante le attività abbiamo parlato con ognuno di loro di politiche giovanili, impresa, democrazia, libertà, cambiamento, salute... Con alcuni abbiamo lavorato davvero bene mentre con altri un po’ meno, com’è normale che sia quando collabori per la prima volta con persone che non hai mai visto prima. Ogni giorno trascorso insieme, grazie ai progetti europei e agli scambi che abbiamo realizzato, è adesso un bagaglio di esperienza che ci ha fatto scoprire la diversità del mondo, ma anche il suo valore. Un valore che vogliamo ricordare soprattutto in questi giorni.
Sentiamo parlare tanto di Europa, ma ciò che sentiamo non basta a dare l’idea di cosa sia davvero l’Europa fuori dai palazzi istituzionali.
Noi di Mobilitazione Sociale abbiamo scoperto l’Europa ospitando centinaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Giovani che s’incontrano, lavorano insieme, trascorrono giorni e giorni uno accanto all’altro, condividono il sonno e notti insonne, sperimentano parole come rispetto, tolleranza, integrazione, e ripartono portando con sé un pezzo di vita trascorsa insieme. Momenti come quelli che abbiamo organizzato in questi anni sono un bene prezioso per i ragazzi di tutto il mondo perché da essi nascono ricordi, esperienze e sentimenti che ci fanno crescere pensando che in ogni parte del mondo c’è anche parte di noi.




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