Primo piano


14.7.2016 - Estate, adolescenza, sessualità. Da queste tre parole potrebbe nascere uno dei momenti più belli e importanti della vita di un giovane: la prima volta! Capita spesso, però, che l'attimo tanto atteso e desiderato diventi un ricordo da cancellare. Il motivo, talvolta, è l’ingenuità con cui i ragazzi arrivano a questo momento perché nessuno ha mai detto loro come prepararsi a viverlo. In qualsiasi periodo dell’anno. 
Due anni fa abbiamo realizzato un progetto legato alle malattie sessualmente trasmissibili con oltre 100 ragazzi delle scuole superiori. Con loro abbiamo parlato di sessualità e abbiamo scoperto che anche i più piccoli sapevano già tutto sul sesso. Ma cosa significa sapere tutto sul sesso? Parlando più a fondo con loro ci siamo accorti che erano invece tante le cose che non sapevano. Non conoscevano, ad esempio, il vero valore di quell’esperienza e le emozioni che il desiderio e l’attesa possono donare a quel momento. E ancora l’importanza di rispettare il proprio corpo, e i propri tempi, perché non c’è un’età giusta per “farlo", conta solo il sentimento che porti dentro. 
É chiaro ormai che la televisione e internet stanno conquistando un ruolo che dev’essere degli adulti; dei genitori prima di tutto, ma anche degli insegnanti e degli educatori. Spetta a noi il compito di guardare negli occhi i nostri ragazzi e parlare di sessualità senza paure o imbarazzi. Solo così li educheremo a vivere consapevolmente la prima volta e quelle che verranno. Ascoltando le nostre esperienze e i nostri consigli potranno scegliere di aspettare la persona giusta e il momento giusto. E capiranno che l’unica vera prova d’amore non è farlo subito e senza preservativo, ma rispettarsi e proteggersi perché la propria salute viene prima di tutto. 
E allora non perdiamo altro tempo, non rimandiamo più: il momento della prima volta potrebbe essere già arrivato!

14.7.2016 - Le emozioni sono state al centro del primo ciclo di incontri di formazione del progetto Re-Starting realizzato nei giorni scorsi con i formatori di Life Skills Italia. Il progetto nasce per dare una seconda possibilità ai giovani a rischio di esclusione, coinvolgendoli in un percorso che mira a sviluppare le loro capacità in vista della creazione di una sartoria sociale che utilizzerà materiali di scarto dando dunque una seconda vita alle cose. Lo staff di Re-Starting avrà il compito di aiutare, affiancare e supportare i giovani partecipanti e lo farà anche grazie alle competenze acquisite durante questi momenti di formazione. «In questi giorni – spiega il presidente dell’associazione per la Mobilitazione Sociale, nonché coordinatore del progetto, Marco Marchese, abbiamo imparato come funzionano le emozioni, e che non esistono emozioni buone o cattive, ma che tutte vanno gestite, vissute e trasformate in pensieri ed azioni. Questa consapevolezza, unita alla consapevolezza di noi stessi, ci aiuta a gestire lo stress e sarà molto utile a tutto lo staff in particolare quando passeremo alla fase del progetto che prevede il coinvolgimento diretto dei ragazzii».


12.7.2016 - Lei sta andando avanti. Ha trovato in sé la forza di aprirsi, parlare, raccontarsi. Di non lasciarsi travolgere. Di chiedere aiuto per mettere se stessa al centro. Di reagire per farsi del bene. Le sue parole, oggi, sono la nostra soddisfazione più grande. «Siete stati un punto di riferimento importantissimo senza il quale non sarei andata avanti. Ho capito grazie a voi che l'unico modo per stare bene è parlare. Bisogna sfogarsi per trovare serenità e non c'è sbaglio più grande che chiudersi in se stessi. Chiedere aiuto non significa essere necessariamente deboli e sono contenta di averlo fatto». Per noi, anche questa è Mobilitazione Sociale. 


12.7.2016 - Si è svolta ieri la prima giornata di formazione del progetto Re-Starting con i formatori di Life Skills Italia. L'incontro si è svolto nel corso del pomeriggio presso la sede della Fondazione Mondoaltro, braccio operativo della Caritas di Agrigento. Oggi e domani le altre due giornate di formazione che stanno coinvolgendo lo staff del progetto. 
Re-starting è un’iniziativa nata per valorizzare le capacità e le abilità dei giovani a rischio di esclusione attraverso un nuovo modello di reinserimento basato sui principi di responsabilità, legalità e solidarietà. Il cuore del progetto è la realizzazione di una sartoria sociale che darà ai giovani la possibilità di imparare un mestiere e potenziare le proprie competenze. Il progetto è realizzato dall'associazione per la Mobilitazione Sociale onlus (ente capofila), dalla Fondazione Mondoaltro e dalla società cooperativa Pubblic Empowerment, e co-finanziato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale tramite l’Avviso pubblico “Giovani per il Sociale” avente per oggetto “Avviso per la promozione ed il sostegno di azioni volte al rafforzamento della coesione sociale ed economica dei territori delle Regioni Obiettivo Convergenza, tese al potenziamento degli interventi diretti ai giovani e finalizzate all’inclusione sociale ed alla crescita personale”.


8.7.2016 - Tre vigili urbani e una vigilessa aggrediti durante il sequestro di due moto elettriche. La notizia è di ieri, giovedì 7 luglio, e si riferisce a un fatto avvenuto la sera prima. Non è la prima volta che accade e probabilmente non sarà neanche l’ultima, ma oggi ne vogliamo parlare perché siamo rimasti particolarmente colpiti e dispiaciuti da quello che è successo. E dall’avere appreso che i protagonisti dell’aggressione sono dei giovani. Dei minorenni, come c’è scritto nell’articolo di Palermo Today che abbiamo letto. Questi giovani sono gli stessi giovani cui ci rivolgiamo durante i nostri incontri sulla sicurezza stradale. Gli stessi giovani che incontriamo nelle scuole quando andiamo a parlare di quanto sia importante rispettare le regole. E loro, i vigili, sono gli stessi vigili che ci accompagnano in questa sfida e a cui va tutta la nostra vicinanza. «Capiamo le difficoltà del lavoro dei vigili - afferma il presidente dell’associazione per la Mobilitazione Sociale, Marco Marchese - soprattutto la difficoltà di far capire ai cittadini che si lavora per la sicurezza e per la vita delle persone». Parlare di sicurezza stradale, ma ancor di più agire affinché le regole vengano rispettate, certe volte, diventa davvero una sfida contro l’ignoranza, l’inciviltà, la maleducazione, l’arroganza, la criminalità. E questo episodio accaduto durante una normale giornata di lavoro ne è la prova. La verità è che non basta dire cosa sia giusto fare e non fare: per comprendere fino in fondo l’importanza di rispettare le regole bisogna prima avere rispetto di se stessi e degli altri, e su questo c’è ancora molto da lavorare.





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