Spesa sociale: tutti i cittadini hanno pari dignità, o quasi.

Qualche mese fa l’Istat ha diffuso i dati riguardanti la “spesa per interventi e servizi sociali dei comuni singoli e associati” d’Italia. In sintesi, l’Istat, monitora gli interventi e i servizi sociali forniti dai Comuni nel 2006. “L'indagine rileva annualmente, per tutti i Comune e gli Enti associativi censiti sul territorio, gli utenti e le spese impegnate relativamente ad una grande varietà di servizi sociali e contributi economici, distinti per area di utenza e tipologia di servizio.” La riflessione parte da un principio costituzionale fondamentale: art. 3 -  Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Eppure i cittadini italiani non hanno le stesse dignità. Ed è quello che emerge da questo monitoraggio che passa ogni anno inosservato.
Infatti a ben guardare i numeri, la prossima volta voglio nascere in Valle d’Aosta o in Trentino.
Sono veramente dispiaciuto invece per coloro che nascono in Molise, Campania , puglia o peggio in Calabria.
Terre meravigliose sì, ma i dati sono sconfortanti.  Di questo parla anche Giovanni Floris (conduttore Ballarò) nel suo ultimo libro intitolato “Separati in patria”.
Infatti mentre per ogni cittadino della Valle d’Aosta si spendono 359,5 euro (per interventi e servizi sociali), per i cittadini calabresi se ne spendono appena 25, quelli del Molise, 41,3.
In sostanza pare proprio confermato che al Sud si sta peggio.
Viene da chiedersi perché? Allora dovremmo chiedere ai nostri genitori, perché non ci hanno fatto nascere al nord.
Poi mi sorge la domanda. Ma il fondo sociale non viene equamente distribuito tra le regioni per numero di abitanti? E allora perché queste disparità? Chi dovrebbe vigilare?
Ma c’è un dato positivo. Quello che viene fuori dalla cosiddetta media. Infatti, in media, in Italia la spesa  cresce (da 98 passa a 101). Solo in Sicilia rimane uguale (75,3) mentre in Sardegna da 120 passa a 110,4 (un piccolo calo anche nel Molise e nel Veneto)
Be, che dire. O cambiamo queste disparità, o cambiamo l’art 3 della costituzione, e ahimè questo sembra molto più semplice.




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